Il TAR impone DURC regolare per imprese con crediti PA
Il TAR impone il rilascio di DURC regolare alle imprese che vantano crediti con la PA: a confermare la compensazione con i debiti ai fini DURC è stata la prima sezione del TAR Puglia di Bari, decretando l’immediata rimozione di ogni impedimento al rilascio di regolare Documento Unico di regolarità Contributiva a fronte della presenza di crediti con la Pubblica Amministrazione.
La sentenza del TAR fa riferimento alla norma inserita nel decreto sulla Spending Review (Decreto legge n.52/2012 convertito con modifiche in legge n.94/2012), che prevede il rilascio del DURC in caso di crediti con la PA almeno uguali al debito contributivo.
Il caso riguardava il ricorso presentato da un'azienda contro INPS e INAIL per l’annullamento dei DURC irregolari rilasciati nei propri confronti da due diversi Comuni e del provvedimento INPS che nega la compensazione dei debiti. L’azienda ha anche chiesto il risarcimento di tutti i danni cagionati alla stessa a causa delle gravi ripercussioni economiche a carico sia dell’azienda che dei suoi dipendenti.
Secondo i magistrati della I^ sezione del TAR Puglia «rilevato che la previsione normativa di cui all’art. 13 bis, comma 5 decreto legge n. 52/2012 convertito, con modificazioni, nella legge n. 94/2012 (Decreto Spending Review n.d.r.) può ritenersi immediatamente operativa anche in mancanza di decreto ministeriale attuativo; considerato che, ad una sommaria delibazione propria della fase cautelare, il credito della società ricorrente verso i Comuni appare di importo superiore al suo debito verso gli Enti previdenziali; rilevato, inoltre, che sussiste il presupposto cautelare del periculum in mora, in considerazione delle difficoltà cui andrebbe incontro la società, a seguito dell’emissione di un DURC irregolare, nell’incassare i corrispettivi d’appalto; ritenuto, conseguentemente, che sussistono i presupposti per la concessione della misura cautelare richiesta».
La sentenza è in linea con tutte le nuove norme in materia: pagamenti nelle transazioni commerciali in 30 giorni; certificazione del credito sempre in 30 giorni; compensazione tra crediti e debiti a ruolo. Il Governo ha infatti recepito la direttiva UE che impone per le transazioni commerciali il pagamento entro 30 giorni, pena l’applicazione di una maggiorazione (pari all’8%) del tasso degli interessi legali moratori rispetto al tasso fissato dalla BCE per le operazioni di rifinanziamento. In parallelo è anche stato approvato un decreto che impone alle PA la certificazione dei crediti sempre entro 30 giorni dalla presentazione dell’istanza. Infine, ha emanato due decreti per attuare la compensazione dei crediti con la PA con le somme a ruolo.
fonte www.pmi.it